Intervento pubblicato da Umberto Galimberti nella rubrica della rivista settimanale "D La Repubblica".
Cfr. Cristiano Martorella, Il declino del capitalismo, in "D La Repubblica", n.685, anno XV, sabato 13 marzo 2010, p.290.
Il declino del capitalismo
In questi anni i problemi posti dalle economie asiatiche si sono acuiti, ponendo la sempre maggiore e crescente difficoltà di comprensione dei fenomeni. L'idea sostenuta in maniera semplicistica di uno sviluppo del capitalismo grazie alle virtù liberali della società cristiana occidentale, si è irrigidita grazie alla propaganda e al populismo dei movimenti politici. In questo modo la contraddizione più evidente, ossia la presenza della seconda potenza economica, la Cina, fondata su una mistura di capitalismo, comunismo e confucianesimo, non è stata mai presa seriamente in considerazione, e banalmente ridotta a una anomalia. Ciò che invece è falso, ossia l'idea che il capitalismo tragga la sua forza e le sue radici dal liberalismo e dal cristianesimo, viene mistificato e spacciato ideologicamente. Purtroppo il capitalismo è un sistema neutrale che si nutre di contraddizioni, e ha come unico scopo il rafforzamento di se stesso, indipendentemente dall'ideologia politica al potere. In questo modo si spiega perché i paesi dell'Estremo Oriente, come Cina e Giappone, possano adottare un sistema capitalistico senza mutare la struttura sociale. Ed è questo fenomeno che economisti e sociologi dovrebbero studiare, invece di cantare le lodi della società occidentale posta come modello indiscutibile di sviluppo.
Cristiano Martorella