Articolo sulla fiaba del coniglio lunare pubblicata dal sito Nipponico.com.
Usagi. Il coniglio e la luna
di Cristiano Martorella
2 ottobre 2004. La fiaba del coniglio e la luna non è molto nota in Occidente nonostante sia pregevole (1). Sicuramente è però utile per comprendere molta iconografia giapponese dove l’immagine del coniglio accanto alla luna è spesso presentata (2).
La storia è abbastanza semplice. La dea della luna scende per curiosità sulla terra. Avendo visto dall’alto tre piccole creature si avvicina a loro con le sembianze di un mendicante. I tre fanno un balzo per la sorpresa, ma il mendicante li supplica.
“Datemi qualcosa da mangiare”.
I tre animali, una scimmia, una volpe e un coniglio, si commuovono. Cosa possono dare da mangiare al mendicante? La scimmia trova frutta di ogni genere. La volpe un grosso pesce preso nel fiume. Purtroppo il coniglio non trova alcunché.
“Non ho niente. Che cosa posso fare?”
Poi ha un’idea. Raccoglie della legna e accende un fuoco. Il coniglio si rivolge così al mendicante.
“Mi faccio arrostire e tu potrai avere un buon boccone da mangiare!”
Appena finito di dire queste parole il coniglio si getta nel fuoco. Però il mendicante lo estrae in tempo e assume il suo aspetto autentico.
“Io sono la luna. Per ringraziarti della tua generosità tu resterai sempre con me e sarai felice”.
La luna stringe al cuore il coniglio e lo porta con sé in cielo. Nelle notti serene durante la luna piena si può vedere il coniglio che dorme sul petto della luna, simbolo di generosità.
Questa è la favola giapponese del coniglio e la luna, ora passiamo alle considerazioni. Da un punto di vista giapponese, il coniglio risponde a un obbligo sociale, quello dell’ospitalità. Ed è noto quanto un dovere (gimu) sia percepito come una necessità ineluttabile da soddisfare ad ogni costo. La lettura occidentale invece insiste sulla generosità del coniglio simile all’agape cristiana. Qualunque sia l’interpretazione, il senso della favola è chiaro e non richiede particolari riflessioni. Piuttosto va considerato il lato estetico e il concetto di carino (kawaii) che unisce la luna e il grazioso e indifeso coniglio. Il rapporto si trasferisce dall’etica all’estetica, ed è ciò tipicamente giapponese.
Note
1. Una versione in italiano de Il coniglio e la luna è presente in Sandro Danieli, Il vestito di piume e altre favole del Giappone, Editrice Missionaria Italiana, Bologna,1975, pp.37-39. La favola giapponese, in realtà una fiaba (mukashibanashi) secondo i criteri della letteratura, deve essere molto piaciuta all’editore cattolico. Infatti il sacrificio del coniglio ricorda molto l’agape cristiana (amore) e il sacrificio di Gesù Cristo. Ciò dimostra che la cultura giapponese è diversa, però differente non significa opposto e contrario alle altre culture. La versione giapponese di questa fiaba deriva da una leggenda buddhista di origine indiana, e contiene in sé un elemento religioso molto forte.
2. Un esempio lampante è la serie a disegni animati di Sailor Moon, dove compare il tema del coniglio lunare. Perfino il nome della protagonista è Usagi, appunto coniglio, nella versione italiana divenuto Bunny. Il titolo originale della serie è Bishojo senshi Sailor Moon (Le belle combattenti Sailor Moon).
Bibliografia
D'Alessio, Serena, Antiche fiabe del paese delle nevi, Gribaudi, Milano, 2002.
Danieli, Sandro, Il vestito di piume e altre favole del Giappone, Editrice Missionaria Italiana, Bologna, 1975.
Hearn, Lafcadio, Ombre giapponesi, Edizioni Theoria, Roma-Napoli, 1992.
Martorella, Cristiano, Introduzione alla letteratura giapponese per l'infanzia, in "LG Argomenti", anno XXXVII, n. 3, luglio-settembre 2001.
Martorella, Cristiano, Le forme della fiaba giapponese, in "LG Argomenti", anno XXXVIII, n. 2, aprile-giugno 2002.
Martorella, Cristiano, A scuola con i Pokémon, in "Bambini", n.9, anno XVII, novembre 2001.
Nishimoto, Keisuke, Jidobungaku no sekai, Kaiseisha, Tokyo, 1988.
Orsi, Maria Teresa, Fiabe giapponesi, Einaudi, Torino, 1998.
Ozawa, Toshio, Fiabe giapponesi, Arnoldo Mondadori, Milano, 1992.
Ozawa, Toshio, Mukashibanashi no kosumorojii, Kodansha, Tokyo, 1994.
Ozawa, Toshio, Mukashibanashi nyumon, Gyosei, Tokyo, 1997.
Tisi, Maria Elena, La letteratura infantile moderna in Giappone, Atti del XXVI convegno di studi sul Giappone, Cartotecnica Veneziana Editrice, Venezia, 2003.
Torigoe, Shin, Nihon jidobungaku, Kenpakusha, Tokyo, 1995.
Tyler, Royall, Demoni e mostri del Giappone, Arcana, Milano, 1988.
Yanagita, Kunio, Nihon no mukashibanashi, Shinchosha, Tokyo, 1983.
Yanagita, Kunio, Kodomo fudoki, Iwanami Shoten, Tokyo, 1976.